Maserati: tornano le voci di una vendita ai cinesi, Stellantis reagisce

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Le voci di una vendita di Maserati è riemerso. Sebbene si pensasse che la questione fosse chiusa dall'estate del 2024, nuove indiscrezioni provenienti dalla Cina e dagli ambienti sindacali italiani hanno riaperto la questione: Stellantis è pronta a vendere il gioiello della corona del Tridente?

Una soap opera di lunga durata

La storia risale al luglio 2024, quando Natalie Knight, direttore finanziario di Stellantis, sollevò la possibilità di uno scorporo o di una vendita di Maserati per "trovarle la casa migliore". All'epoca, il marchio italiano di lusso era in subbuglio: vendite in calo, rimpasto del management, progetti in ritardo... e soprattutto una vistosa assenza all'Investor Day di Stellantis.

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In risposta al clamore suscitato, John Elkann e Carlos Tavares hanno rilasciato una dichiarazione categorica: " Maserati non è in vendita ". Una promessa ribadita più volte da allora, soprattutto negli ultimi giorni.

Risultati in caduta libera

Ma ora i dati relativi al primo trimestre del 2025 sono in... e sono allarmanti: un calo delle vendite di 50 % rispetto all'anno precedente e un calo delle vendite di -48 %. Un contrasto impressionante se si ricorda che al suo apice la Maserati produceva fino a 40.000 veicoli all'anno. Un motivo in più per preoccuparsi, ma anche per speculare.

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Potenziali acquirenti in agguato

È in questo contesto che una dichiarazione di Charlie Zhang, vicepresidente esecutivo di Chery Auto, ha messo il gatto tra i piccioni. Interrogato sulla strategia di espansione del costruttore cinese, ha dichiarato: "Siamo pronti a cogliere qualsiasi opportunità di acquisizione del marchio".. Non sono stati fatti nomi, ma la Maserati è stata subito sulla bocca di tutti.

La stampa italiana si è spinta oltre. Il Corriere Torino riporta che John Elkann sta progettando di vendere una serie di attività, tra cui Iveco Defence e potenzialmente Maserati, con Goldman Sachs incaricata delle trattative. L'obiettivo è raccogliere fino a 1,5 miliardi di euro.

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La reazione dei sindacati non si è fatta attendere. Per Edi Lazzi della Fiom si tratta né più né meno che di "fare cassa vendendo i gioielli di famiglia". Gli fa eco Rocco Cutrì della Fim: "Vendere Maserati significa rinunciare definitivamente al lusso italiano". Al contrario, Luigi Paone della Uilm la vede come una possibile ultima spiaggia se la famiglia Elkann non può più permettersi di rilanciare il marchio.

Stellantis nega di nuovo

Stellantis cercò rapidamente di calmare le acque. "Con tutto il rispetto, Maserati non è in vendita", ha dichiarato un portavoce del Gruppo, in risposta ai commenti di Chery. L'azienda ha ribadito l'intenzione di fare della Maserati il pilastro della sua offerta premium, in particolare attraverso l'elettrificazione della gamma Folgore (GranTurismo, GranCabrio, Grecale).

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Ma nonostante queste smentite, la fiducia sta venendo meno. Non è la prima volta che il gruppo giura fedeltà al marchio Trident... solo che le voci riemergono al minimo segno di scarso rendimento.

La vendita a un gruppo cinese come Chery, affamato di prestigio europeo, è una possibilità credibile? Sebbene l'interesse sembri reale, la decisione rimane tanto politica quanto economica. La vendita della Maserati segnerebbe la fine di un capitolo emblematico dell'industria italiana... o forse l'inizio di uno nuovo, sotto una bandiera straniera.

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