Stellantis offre fino a 110.000 euro per le dimissioni in questo stabilimento

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Mentre Stellantis ha appena pubblicato i deludenti risultati finanziari del primo semestre del 2025, il gruppo automobilistico è tornato a far parlare di sé in Italia. Nello storico stabilimento torinese di Mirafiori, Stellantis ha lanciato un vasto piano di "ringiovanimento" della forza lavoro, arrivando a offrire 110.000 euro ai dipendenti disposti a licenziarsi.

Un contesto finanziario delicato

I risultati pubblicati alla fine di luglio sono stati una sorpresa:

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  • Fatturato netto di 74,3 miliardi di euro, in calo del 13% rispetto al primo semestre del 2024.
  • Perdita netta di 2,3 miliardi di euro, contro un utile netto di 5,6 miliardi di euro dell'anno precedente.
  • Utile operativo corrente in caduta libera: 0,5 miliardi di euro rispetto agli 8,5 miliardi del 2024, con un margine ridotto allo 0,7 %.
  • Flusso di cassa industriale negativo: 3 miliardi di euro.

In questo contesto, Stellantis, già sotto pressione da parte dei mercati, deve ristrutturare i suoi impianti per diventare più competitiva.

Mirafiori: una pianta in trasformazione

Fino all'inizio del 2025, lo stabilimento di Mirafiori ha prodotto sia la Fiat 500 elettrica che le Maserati GranTurismo e GranCabrio. Ma la produzione dei modelli Maserati sarà ora trasferita allo stabilimento di Modena. Entro la fine del 2025, Mirafiori si concentrerà esclusivamente sulle Fiat 500 elettriche e ibride (e sui cambi eDCT).

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Le ultime due Maserati prodotte a Mirafiori. Foto di Torino Cronaca.

Per accompagnare questa riorganizzazione, Stellantis ha avviato a giugno un piano di esuberi volontari: 610 dipendenti sono interessati in tutto il Piemonte, compresa una buona parte della sede di Torino. Con l'età media dei dipendenti che ha raggiunto i 56 anni, l'azienda vuole rinnovare e formare una forza lavoro "più adatta ai modelli futuri".

Fino a 110.000 euro per partire

Secondo le informazioni fornite da Torino CronacaI risarcimenti offerti hanno raggiunto livelli senza precedenti: fino a 110.000 euro per i dipendenti prossimi alla pensione. Gli importi variano in base all'anzianità di servizio e agli anni rimanenti prima del pensionamento. Alcuni dipendenti ricevono anche contributi per coprire i contributi pensionistici fino alla fine della carriera.

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Già 250 dipendenti, principalmente dei reparti di carrozzeria, hanno accettato l'offerta al momento della chiusura estiva dello stabilimento. Nelle prossime settimane, anche 50 dipendenti dell'officina lasceranno il sito, seguiti da altre partenze previste da qui a ottobre.

Cosa succede dopo?

Mentre Stellantis ha annunciato che "a partire da agosto sarà necessaria una forza lavoro stabile e formata per sostenere il lancio del modello ibrido", il futuro di Mirafiori è ancora messo in discussione dai sindacati. I sindacati temono che il promesso "ringiovanimento" si realizzi attraverso contratti temporanei, che creerebbero una maggiore insicurezza del lavoro.

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Per il momento, lo stabilimento rimane chiuso per le vacanze estive. Gli ultimi dipendenti assegnati alla Maserati dovranno rimanere fino al 9 settembre per imballare e trasferire le attrezzature a Modena, segnando simbolicamente la fine di un'epoca per Mirafiori.


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5 opinioni su "Stellantis offre fino a 110.000 euro per licenziarsi in questo stabilimento"

  1. E subito dopo ci si lamenterà del declino della qualità... Purtroppo è così dappertutto: i finanziatori sono al comando e i tecnici devono raccogliere i cocci, se possibile.

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    •  "Una fabbrica in via di cambiamento"!... direi piuttosto una fabbrica in via di rovina, e pensare che in passato dalle linee di produzione uscivano Fiat 850, 124, 127, 128, 130, 131, 132, Ritmo Cromas, ecc. ecc. e ora c'è una sfortunata e unica Fiat 500 🤔

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  2. Penso che il modo in cui Stellantis sta gestendo un marchio leggendario come Alfa Romeo sia catastrofico. Avere un modello così leggendario come la Giulia e non competere nei campionati Gt è un errore generazionale. In secondo luogo, questa logica economica secondo cui tutti devono crescere in termini di profitto ogni anno è un'assurdità.

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  3. In Italia non ci sono più industrie automobilistiche, a parte le auto sportive di lusso. L'euforica epoca del dopoguerra della produzione di massa con le fabbriche italiane è finita, sepolta e dimenticata. Al punto da pagare i dipendenti per andarsene. Ecco dove siamo ora.

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