Gli Emirati nel mirino di Stellantis: un mercato da 6,4 miliardi di dollari

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Dopo il Nord America, l'America Latina, il Nord Africa, la Cina, l'India e, naturalmente, l'Europa, Stellantis si prepara a conquistare un nuovo territorio strategico: gli Emirati Arabi Uniti. Il Gruppo ha appena firmato un accordo di cooperazione strategica con l'Abu Dhabi Investment Office (ADIO) e l'Abu Dhabi Ports Group per creare un ecosistema automobilistico completo ad Abu Dhabi, nell'ambito della campagna nazionale "Make it in the Emirates".

Una nuova rotta industriale: Torino - Abu Dhabi

L'accordo mira a fare di Abu Dhabi un importante centro regionale per le esportazioni automobilistiche, le tecnologie avanzate di mobilità e l'innovazione industriale. Per Stellantis si tratta di una logica estensione della sua strategia di espansione globale: dopo i 13 miliardi di dollari investiti negli Stati Uniti, i progetti in Nord Africa e in Medio Oriente, Stellantis è ora in grado di espandere la sua presenza nella regione. partnership in Asia con Dongfeng e LeapmotorIl Golfo Persico divenne la nuova frontiera.

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In questo progetto, Stellantis si avvarrà dell'esperienza logistica di AD Ports Group e del supporto istituzionale di ADIO per sviluppare la produzione locale e la R&S nei settori dell'elettrificazione, del trasporto autonomo e della mobilità urbana sostenibile.

"Questa collaborazione segna un passo strategico nel rafforzamento dell'ecosistema industriale e commerciale di Abu Dhabi", ha dichiarato Mohammed Al Kamali, Chief Industry and Trade Officer di ADIO.

Un mercato automobilistico da 6,4 miliardi di dollari

L'interesse di Stellantis per gli Emirati non è casuale: il mercato delle auto nuove vale 6,4 miliardi di dollari all'anno, mentre quello delle auto usate supera i 20 miliardi di dollari. Eppure il Paese ha un solo produttore locale, W Motors, noto per la supercar Lykan Hypersport (vista in Fast & Furious 7) e per il SUV Ghiath, utilizzato dalla polizia di Abu Dhabi.

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Un cenno all'Italia: W Motors progetta i suoi modelli con Studiotorino e ne assembla una parte a Torino nelle officine di Magna Steyr. In altre parole, i ponti industriali tra l'Italia e il Golfo Persico esistono già, e Stellantis li sta rafforzando con un'importante partnership.

Un trampolino di lancio verso il Medio Oriente

Al di là del mercato locale, l'obiettivo di Abu Dhabi è chiaro: diventare una piattaforma per le esportazioni automobilistiche in Medio Oriente. Ammar Al Shaiba, CEO del cluster Maritime & Shipping di AD Ports Group, spiega che questa alleanza combina "l'esperienza di Stellantis nel settore automobilistico con le reti logistiche di Abu Dhabi, consentendo l'introduzione di soluzioni di mobilità innovative in tutta la regione".

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L'accordo rientra anche nel programma di ADIO per il settore automobilistico, lanciato nel maggio 2025, che mira ad attrarre le principali case automobilistiche del mondo, a sviluppare la ricerca e a organizzare aste per i veicoli di alta gamma. In altre parole, Abu Dhabi vuole creare un cluster automobilistico integrato.

Stellantis: l'offensiva globale continua

Con questa nuova sede, Stellantis conferma il suo impegno a stabilire una presenza a lungo termine nei mercati emergenti ad alto potenziale. Già presente in oltre 130 Paesi, il gruppo vede negli Emirati una porta d'accesso al mercato automobilistico del Golfo, valutato in quasi 30 miliardi di dollari all'anno, dove il potere d'acquisto e l'appetito per i veicoli di alta gamma sono tra i più alti al mondo.

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1 recensioni su "Les Émirats dans le viseur de Stellantis : un marché à 6,4 milliards de dollars"

  1. ... l'offensiva globale continua... Questa è buona!
    Stellantis è stato buttato fuori in Cina e sta perdendo terreno in Europa e negli Stati Uniti, quindi il Medio Oriente è qualcosa di cui sorridere.
    I modelli venduti lì saranno "tropicalizzati" per resistere a un clima molto più rigido?

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