Volkswagen-Audi vende Italdesign: un ex direttore di Magneti Marelli e il direttore di Aston Martin uniscono le forze per salvarla

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Un mese fa, l'annuncio ha gettato un'ombra sul mondo del design automobilistico: Volkswagen-Audi stava pensando di vendere Italdesignlo studio fondato da Giorgetto Giugiaro, a UST Global, una multinazionale tecnologica americana di proprietà indiana. In Italia, questa prospettiva ha suscitato immediatamente preoccupazione, quasi rabbia, tanto il patrimonio dell'Italdesign è strettamente associato all'identità industriale del Paese. Oggi, un importante sviluppo ha cambiato completamente l'equazione. Una coalizione di 100 % italiani, composta da personalità di spicco, è pronta a passare al contrattacco con un'offerta completa per acquistare l'azienda e tenerla lontana dalle mani di acquirenti stranieri.

Lo shock della possibile vendita a UST Global

Da diversi mesi, Audi stava cercando di razionalizzare le proprie attività e si stava preparando a separarsi da Italdesign, considerata "non essenziale" nella grande ristrutturazione legata al passaggio ai veicoli elettrici. L'interesse di UST Global, un'azienda digitale con 30.000 dipendenti, è stato sorprendente in quanto non aveva alcun legame con l'industria automobilistica. Una delegazione del gruppo aveva addirittura visitato la sede di Moncalieri, lasciando intendere che la vendita era solo questione di settimane. A Torino, sindacati ed ex manager hanno lanciato l'allarme, ricordando che l'azienda dà da vivere a 1.300 dipendenti e a una rete di quasi 3.000 posti di lavoro indiretti.

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L'emergere di una coalizione italiana di alto livello

Secondo le rivelazioni esclusive di Torino Cronaca, una coalizione italiana sta lavorando discretamente da mesi per mettere insieme un'offerta in grado di competere con quella di UST Global. Questa alleanza si basa su due pilastri essenziali: un solido partner industriale, il Gruppo Adler, specialista mondiale della componentistica per auto, e un partner istituzionale, la Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre, comprende alcune personalità di spicco, tra cui due nomi immediatamente riconoscibili dell'industria italiana.

Il primo è Eugenio Razelli, ex capo di Magneti Marelli e figura chiave del settore per quattro decenni. La sua carriera lo ha portato da Fiat Auto a Zanussi, da Marelli a Pirelli, poi a capo della divisione Business Development di Fiat e infine a ricoprire la carica di amministratore delegato e direttore generale di Magneti Marelli fino al 2015. Oggi presidente di Safilo e membro di diversi consigli di amministrazione, Razelli si è battuto fin dall'inizio affinché i "cervelli" di Italdesign rimanessero in Italia.

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Il secondo nome è altrettanto emblematico: Amedeo Felisa, ex amministratore delegato della Ferrari e attuale amministratore delegato della Aston Martin. Ingegnere formatosi al Politecnico di Milano, ha lavorato all'Alfa Romeo e poi a tutti i livelli tecnici della Ferrari prima di assumere la carica di Amministratore Delegato, e incarna la continuità tra le grandi scuole di design e ingegneria italiane. Il suo coinvolgimento nella coalizione conferisce credibilità storica e tecnica al progetto.

A loro si aggiungono Giancarlo Tonelli, ex-Ventana e figura chiave nell'era Fiat di Cesare Romiti, e il finanziere Andrea Pavan. Una rete solida e strutturata con una chiara visione industriale: preservare l'Italdesign, espanderlo in nuovi settori e restituirgli un ruolo centrale nell'ecosistema automobilistico italiano.

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Offerta pronta per essere presentata ad Audi

Secondo le informazioni raccolte da Torino Cronaca, la coalizione sarebbe pronta a presentare ufficialmente la propria offerta ad Audi-Volkswagen. L'obiettivo sarebbe quello di acquistare il 100 % delle azioni di Italdesign, lasciando però aperta la porta a una partecipazione di minoranza da parte del gruppo tedesco in un periodo transitorio, al fine di mettere in sicurezza i progetti già avviati e garantire continuità durante la stesura del nuovo piano industriale. Attualmente Volkswagen valuta Italdesign circa 350 milioni di euro. Resta da vedere se l'offerta italiana sarà in grado di competere finanziariamente con quelle degli investitori indiani e americani.

Schema del piano di recupero

Secondo gli imprenditori coinvolti, Italdesign non dovrebbe più dipendere per 70 % dalle commesse di Audi e Volkswagen. La strategia prevista si basa su una diversificazione attiva: il ritorno ai marchi italiani del gruppo Stellantis, la collaborazione con l'industria aeronautica attraverso Leonardo (settore in cui Adler ha recentemente rafforzato la propria presenza) e l'esplorazione del settore nautico, in rapida trasformazione. Un modo per restituire all'Italdesign un ruolo trasversale e diversificato, capace di tornare a essere un centro di eccellenza integrato nel tessuto industriale italiano e non un satellite del gruppo tedesco. Decisiva sarà la prossima riunione del Consiglio di Amministrazione Audi-Volkswagen.

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1 recensioni su "Volkswagen-Audi vend Italdesign : un ancien directeur de Magneti Marelli et le directeur Aston Martin s’unissent pour son sauvetage"

  1. È una buona notizia che Italdesign rimanga italiana 👍🏾. Se penso ai becchini di FCA... vergogna per aver rovinato l'industria automobilistica italiana.

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