
Il 2025 volge al termine, Ferrari si trova in una situazione paradossale: il marchio italiano continua a mostrare una solida salute in diversi mercati, ma la dinamica complessiva rimane fragile. Con le disparità regionali, gli effetti delle politiche fiscali, i continui aumenti dei prezzi e un contesto globale complesso, l'andamento dei mesi di novembre e dicembre sarà decisivo per la chiusura dell'esercizio 2025.
Stati Uniti: un quasi pareggio... ma un pareggio rassicurante
Gli Stati Uniti, il più grande mercato al mondo per la Ferrari, hanno confermato il loro ruolo di pilastro del marchio. Con 298 immatricolazioni nel mese di ottobre, tra cui 48 Purosangues del valore di oltre 400.000 dollari ciascuna, il marchio di Maranello è a solo -% dal 2024.
Per un produttore generalista sarebbe una delusione. Ma per un marchio di lusso, in un mercato appesantito dai successivi aumenti dei prezzi e dalle tariffe introdotte dall'amministrazione Trump, è quasi una vittoria. La Ferrari potrebbe chiudere il 2025 allo stesso livello del 2024, una performance già di per sé.
Germania: un secondo tempo decisivo
La Germania, il secondo mercato mondiale della Ferrari, sta vivendo un anno da montagne russe. Dopo un primo semestre più debole rispetto al 2024, il secondo semestre sembra andare meglio. Con 1.538 immatricolazioni tra gennaio e ottobre, il Paese ha comunque registrato un calo dell'8 %. Il mercato tedesco è generalmente in espansione. Una sua contrazione sarebbe un segnale negativo per la Ferrari. Anche in questo caso, gli ultimi due mesi faranno la differenza tra un anno semplicemente "piatto" o un anno chiaramente in declino.
Giappone: la piacevole sorpresa del 2025
Se c'è un mercato che porta un vento di ottimismo, quello è il Giappone. Con 1.262 immatricolazioni e un incremento del +5 %, la Ferrari sta vivendo un mese positivo dopo l'altro. I mesi di settembre e ottobre sono stati particolarmente forti, a conferma del fatto che i clienti giapponesi restano tra i più fedeli alle auto sportive di lusso.
Italia: davanti al Regno Unito e in crescita
Sul mercato nazionale, la Ferrari non si sta indebolendo. Con un +2,95 nel terzo trimestre, ha raggiunto le 699 immatricolazioni e ha superato il Regno Unito, solitamente più in alto nella classifica annuale. In un clima economico italiano a volte incerto, questa stabilità è una buona notizia.
Regno Unito: un mercato in caduta libera
La situazione è molto più complicata nel Regno Unito, dove il numero di immatricolazioni è sceso di uno spettacolare 28,84 nel terzo trimestre, arrivando a 597 unità. La fine dei benefici fiscali per i residenti non domiciliati ha chiaramente frenato gli acquirenti. La conseguenza è sorprendente: i ricchi continuano a comprare Ferrari... ma non più nel Regno Unito. Si registrano altrove. La prova che la tassazione può spostare un intero mercato da un giorno all'altro.
Francia: crescita costante anno dopo anno
In Francia, la Ferrari conferma la sua costante traiettoria ascendente. Dalle 241 immatricolazioni del 2023 alle 267 del 2024, il marchio ha raggiunto quota 282, con un incremento del 5,62 nel terzo trimestre. Il mercato francese rimane modesto in termini di volume, ma stabile, fedele e dinamico.
Australia, Belgio, Paesi Bassi, Spagna, Austria: i nuovi indicatori
Man mano che la Ferrari espande le sue aree di copertura, i nuovi mercati offrono lezioni da imparare:
- Australia: 179 immatricolazioni, mercato stabile.
- Belgio: 158 immatricolazioni, in forte aumento del 14,49 nel terzo trimestre.
- Paesi Bassi: 107 registrazioni.
- Spagna: 89 immatricolazioni, con un impressionante +32,84 nel terzo trimestre.
- Austria: 65 immatricolazioni, in forte calo del 24,42 nel terzo trimestre.
Complessivamente, gli undici Paesi da noi monitorati hanno registrato 7.320 auto in dieci mesi. Il quadro generale mostra una rete di prestazioni molto eterogenee:
- ➖ Regno Unito: -28 %la caduta che fa male
- ➖ Germania: -8 %un mercato chiave in difficoltà
- ➖ Stati Uniti : -1 %ma un rassicurante quasi-status quo
- ➕ Giappone: +5 %il motore del momento
- ➕ Italia: +3 %
- ➕ Francia: +5 %
La buona notizia è che i rialzi compensano in parte i ribassi. La cattiva notizia è che i mercati più dinamici sono anche quelli con i volumi più bassi.
Perché gli ultimi due mesi saranno così decisivi?
Ferrari aumenta ogni anno il suo carrello medio attraverso la personalizzazione, le serie speciali e il rinnovo dei modelli ad alto valore aggiunto. Questa strategia protegge i margini, ma non sostituisce i volumi in alcuni indicatori finanziari chiave. Con il mercato statunitense che potrebbe essere ancora leggermente in rosso, la Germania che si gioca la neutralità annuale a novembre e dicembre e il calo del Regno Unito che pesa sui totali, la chiusura del 2025 dipenderà in gran parte dall'andamento delle vendite di fine anno. La Ferrari si trova quindi in un momento cruciale: l'anno potrebbe concludersi con una stagnazione o, al contrario, con un leggero calo complessivo, nonostante sacche di crescita come Francia, Giappone e Spagna.
In termini finanziari, tuttavia, la Ferrari sta ottenendo risultati molto solidi. Nel terzo trimestre del 2025, il marchio ha registrato un fatturato di circa 1,8 miliardi di euro, con un margine del 28,4 % e un free cash flow industriale di 365 milioni di euro. Questa performance è stata tale da indurre il management ad alzare gli obiettivi per il 2025 al Capital Markets Day, con ricavi che ora dovrebbero superare i 7,1 miliardi di euro. Con un portafoglio ordini completo fino al 2027, Ferrari sembra intoccabile sulla carta. Ma queste cifre lusinghiere dipendono da un'esecuzione impeccabile alla fine dell'anno: in un contesto di calo in alcuni mercati importanti, gli ultimi due mesi dovranno confermare questo livello di redditività se si vuole che le promesse del terzo trimestre si trasformino in una vera vittoria per l'intero anno.
| Paese | Iscrizioni da gennaio a ottobre 2025 | L'evoluzione |
|---|---|---|
| Stati Uniti | 2763 | -1,18% |
| Giappone | 1262 | 5,08% |
| Germania | 1538 | -8,12% |
| Italia | 699 | 2,95% |
| Regno Unito | 597 | -28,84% |
| Francia | 282 | 5,62% |
| Australia | 179 | |
| Belgio | 158 | 14,49% |
| Paesi Bassi | 107 | |
| Spagna | 89 | 32,84% |
| Austria | 65 | -24,42% |