
Ferdinando Cimarelli è un pilota italiano di Pergola, nelle Marche, specializzato nelle gare in salita del CIVM (Campionato Italiano Velocità Montagna). Ha iniziato la sua carriera negli anni Ottanta, ma ha preso una pausa dalle corse a metà degli anni Novanta, per poi tornare nel 2004 al volante di un'Alfa Romeo 33, con la quale ha vinto il suo primo titolo italiano. È poi passato a un'Alfa Romeo 147, con cui ha vinto il Gr.A 2000 nel 2009, prima di puntare su un'Alfa Romeo 156 D2.
L'ultimo campione del Biscione
Dal 2010, Cimarelli è alla guida di un'Alfa Romeo 156 D2 (o 156 SuperTurismo D2), sviluppata da N-Technology, il reparto corse del Gruppo Alfa Romeo. Alfa Romeo all'epoca, alla fine degli anni Novanta, per soddisfare le normative super 2000 per le auto da turismo. Il DTM (diventato ITC nel 1995), a cui la 155 V6 aveva partecipato, era crollato alla fine del 1996, e con esso la spettacolare categoria Classe 1 a cui la 155 apparteneva. La sua erede, la 156, era quindi destinata a correre nei classici campionati supertouring, con un motore da 2 litri, cosa che fece con brio: due titoli di campione italiano e quattro titoli europei, tra il 1998 e il 2004. E, volente o nolente, è stata l'ultima Alfa Romeo ad avere un programma ufficiale di gare! Quasi 30 anni...
Una seconda vita nell'hillclimbing
Come la 155 V6 Ti, che ha conosciuto la gloria delle salite dopo la fine del DTM/ITC, le 156 hanno avuto una "seconda vita" sulle strade di montagna. La vettura di Cimarelli ha inizialmente mantenuto il motore 2,0 litri ad aspirazione naturale derivato dal Twin Spark della D2 che, dopo un aggiornamento nel 2012, sviluppava circa 330 CV a 9.000 giri/min e 240 Nm di coppia a 7.500 giri/min. La trazione era ancora anteriore, il che può essere vantaggioso sulle strade tortuose in uscita dai tornanti. Il motore è un 100 % ad aspirazione naturale, senza turbo o sovralimentazione, una scelta purista per la classe E1-2000.
Un Supertouring 'Evoluzione
La 156 D2 ricevette una serie di miglioramenti aerodinamici che le conferirono un aspetto ancora più aggressivo rispetto alla supertourer di base. Lo spoiler posteriore "a lama di coltello" era regolabile (angolo da 8° a 14°) e realizzato in carbonio, mentre la lama anteriore in carbonio era stata allungata di 8 cm con l'aggiunta di varie appendici. Il telaio, naturalmente, beneficiava di sospensioni ottimizzate per le salite e di un peso ridotto per la massima agilità. Utilizzava un differenziale a slittamento limitato di tipo Torsen e, dal 2012, un cambio sequenziale Sadev a 6 velocità con rapporti corti ottimizzati per le salite (si dice che l'accelerazione da 0 a 100 km/h avvenga in meno di 4 secondi).





Nel 2010, Cimarelli è diventato campione italiano nella classe E1 fino a 2000cc, titolo conquistato per un soffio all'ultima gara. I successi più recenti del modello includono la vittoria nella classe E1-ITA 2000 al 27° Trofeo Lodovico Scarfiotti - Sarnano Sassotetto nel 2017.

Un cambiamento radicale nel 2023

Ma è a partire dal 2023 che il look della 156 cambia radicalmente: la vettura cambia classe e diventa un prototipo, una silhouette "travestita" da 156, dotata di un sistema di cambio al volante. La vettura cambiò quindi classe, passando dal gruppo E1 al famoso gruppo E2-SH delle "silhouette", dove in precedenza circolavano le famose 155 V6.

La vettura è ora dotata di carreggiate extra-large, di uno spettacolare diffusore e di una grande presa d'aria sul tetto, mentre l'intera sezione posteriore può essere rimossa per la manutenzione, un po' come una 164 Procar. Il risultato estetico non è necessariamente molto gradevole alla vista... ma dal punto di vista delle prestazioni e delle competizioni ha dato i suoi frutti, visto che quest'anno ha vinto la categoria E2SH alla 63a edizione del Campionato del Mondo.e Svolte de Popoli. Peccato che non siamo riusciti a ottenere ulteriori informazioni sul motore. Possiamo solo ipotizzare che si sia passati a qualcosa di più potente... saremo alla ricerca di ulteriori informazioni!
