
Con il suo motore a quattro cilindri turbo da 1,75 litri e un peso a vuoto inferiore a 900 kg, supportato da un telaio monoscocca, laAlfa Romeo La 4C ha già dimostrato le sue impressionanti prestazioni. Tuttavia, per i corridori delle salite, una 4C standard non era sufficiente. Da 8 anni, due modelli rivali si contendono la supremazia nella categoria E2SH, sia in Italia che nel Campionato Europeo.
Un'Alfa Romeo 4C by Picchio con al volante il re dell'Alfa Romeo 155
Il progetto, nato intorno al 2014/2015, è stato inizialmente sostenuto da Picchio, un costruttore italiano specializzato in piccoli prototipi. L'italiano si è fatto conoscere per la prima volta nelle cronoscalate guidando vetture ex 155 DTM/ITC, che gli hanno permesso di vincere la sua categoria in diverse occasioni in Italia e in Europa. Tra il 2003 e il 2015 ha vinto 6 titoli nazionali nella categoria Silhouette. Per il campionato 2016, Gramenzi metterà da parte la venerabile 155 e passerà a un'Alfa Romeo 4C completamente personalizzata, prodotta da Picchio.

Nella prima versione di questo mostro, le uniche parti originali della 4C sono il telaio in fibra di carbonio e alcuni pannelli esterni. Anche il motore da 1,75 litri è stato mantenuto, ma modificato per erogare una potenza piuttosto impressionante di 500 CV a 8.200 giri/min e 580 Nm di coppia a 7.500 giri/min. Tutta questa potenza viene trasmessa alle ruote posteriori attraverso una trasmissione sequenziale Hewland.
Come la maggior parte delle auto da salita, la 4C di Picchio punta a massimizzare la deportanza e quindi adotta un look radicale, nello spirito di ciò che si vede alla Pikes Peak. Come una 4C sotto steroidi, presenta un enorme spoiler posteriore e un diffusore, tutti in un unico pezzo. C'è anche uno splitter che sporge dal paraurti anteriore e una grande presa d'aria sul tetto.
Dal 2017, dopo una prima stagione di scoperta, Marco Gramenzi ha deciso di volare sulle proprie ali, con un approccio tecnico diverso, come vedrete di seguito con la "furore". L'Alfa Romeo 4C di Picchio subisce una profonda evoluzione, questa volta con Alessandro Gabrielli al volante. Le modifiche sono state intensificate, soprattutto per quanto riguarda il motore. Non c'è più il 1750 TBI, sostituito da un quattro cilindri in linea da due litri turbo AER proveniente dalla LMP2, alloggiato nell'asse posteriore della 4C della madre di Picchio.


Il motore viene portato a 600 e poi a 700 CV, mentre viene montato un nuovo cofano in fibra, che comprende gli assi anteriore e posteriore e le portiere, con un risparmio di circa 20 kg. Anche le nuove ruote sono più grandi. Oltre a garantire un aspetto esteticamente più gradevole (le vecchie ruote sembravano sottodimensionate con il kit aerodinamico), contribuiranno a migliorare la flessione complessiva e la rigidità torsionale in curva, riducendo la massa di altri 8 kg. L'intero pacchetto è stato ridotto a 820 kg. Il risultato? Il titolo nel 2019 e nel 2021 nella classe E2SH.
Il "furore" della 4C!
Così, nel 2017, Marco Gramenzi ha optato per una strada diversa, rimanendo puramente atmosferico. Il suo nome? MG-AR1 (per Marco Gramenzi Alfa Romeo), che divenne presto nota anche come "Furore"! A differenza della Picchio AER, che aveva un turbo, questa era alimentata da un V8 Judd Zytek, inizialmente un'unità da 3 litri derivata dai blocchi utilizzati nella F3000. Rispetto alla Picchio del 2016, questa MG-AR1 era più bassa, esteticamente più filante, con un maggiore sviluppo aerodinamico e pneumatici maggiorati a 18 pollici. La potenza iniziale variava da 475 CV a 525 CV a 9.000 giri/min.

Nel 2021 arrivò una nuova evoluzione del motore con un più potente Zytek JUDD da 4 litri, derivato dalla LMP2, con una potenza di 670 CV a 11.000 giri/min! Nonostante il motore più grande, la Furore pesa ancora meno di 800 kg. Il suono è assolutamente demoniaco, come una vera auto di F1 con una carrozzeria! Il risultato? Campione italiano nel 2020, 2022 e 2023 nella classe E2SH.
Nel 2025, la guerra dell'Alfa Romeo 4C continua!
Il telaio della 4C è realizzato da Dallara? Grazie per la vostra pagina e saluti da Barcellona.