Maserati: redditività prima dei volumi

Come ogni trimestre, sono stati rivelati i dati di Stellantis e, tra questi, quelli del marchio italiano Maserati.

Mentre nel decennio precedente la comunicazione era piuttosto concentrata sulla corsa ai volumi con un obiettivo di 75.000 vendite all'anno, Stellantis non si nasconde, un po' come Alfa Romeo, la redditività prima di tutto.

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Così, il marchio Maserati, con solo 10.200 auto sul mercato nella prima metà del 2022Nel primo semestre del 2021, l'azienda, in leggera flessione rispetto al primo semestre del 2021 (si veda la tabella seguente), si avvia verso una redditività a due cifre, con un margine operativo corrente del 6,6 1TP2Q, l'utile operativo corrente è raddoppiato a 62 milioni di euro.

E sì, è sicuramente più redditizio vendere qualche migliaio di MC20 che decine di migliaia di Ghibli.

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Si noti inoltre che questi dati per il primo semestre del 2022 non comprendono il nuovo Maserati MC20 Cielo presentate a maggio, le prime consegne del nuovo SUV Grecale alla fine di giugno e le 62 copie della Progetto Maserati24.

Non dobbiamo quindi aspettarci un record di volume nel 2022 o 2023, ma probabilmente un record di redditività per il marchio Trident.

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Non parliamo dei volumi in Francia, anche se il SUV Grecale è un nuovo modello, è troppo malvisto per fare un effetto Levante come nel 2016. Dovremo aspettare che i modelli BEV aumentino le vendite in Francia, se questo interessa ai clienti.

2 Commenti

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  1. Grazie per queste informazioni molto rilevanti e che Alfa Romeo possa raggiungere anche una redditività a due cifre!

  2. Questa è quella che io definisco un'ottima notizia, perché meno modelli ci sono con una domanda più alta, più valore ci sarà.
    Se riuscisse a fare lo stesso con Abarth, Alfa, Dodge, Lancia, Jeep e Citroën, Stellantis non avrebbe nulla di cui preoccuparsi.
    I volumi sono per Fiat, Peugeot, Chrysler e Opel.
    Sono tanti i marchi che hanno dimostrato che funziona, anche in tempi di crisi.
    Ora c'è un intoppo in tutto questo, perché voler fare un SUV Jeep, Lancia e Alfa, come è previsto per il 2023, non credo sia il prodotto giusto, perché si va a pestare i piedi a D'Abarth, Fiat, Peugeot e Opel che hanno lo status ideale per questo tipo di prodotto.
    Ma spero che la Panda, che diventerà una nuova famiglia (tanto vale mettere definitivamente la famiglia 500 sotto Abarth e lasciare questa nuova famiglia con la Tipo sotto Fiat, che è IL LEADER in Sud America, dove molti si sono rotti i denti), non si chiami Punto, perché la Panda è un mito indistruttibile e bisognerebbe fare un sondaggio per il nome (che ho fatto ieri sera intorno a me). Sono quasi unanimi, far sparire il Panda nella coscienza collettiva è il PEGGIOR ERRORE di sempre, quindi teniamo le dita incrociate 🤞

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